martedì 21 agosto 2007

Progetti nel Ticino e nel Vallese

Come è avvenuto per le altre zone della Svizzera, i progetti di integrazione degli stranieri in Ticino sono stati orientati ad utilizzare quotidiaanamente i luoghi d'incontro degli immigrati .Come esempio è stato tenuto presente il progetto zurighese promosso dal Club Basket Korac " Sport und Integration ". Il Club è frequentato da squadre svizzere e giocatori d' origine straniera, che partecipano insieme a campionati locali e cantonali.
Dallo sport come luogo di gestione del tempo libero al servizio dell' integrazione si passa al progetto denominato " Bus " ,che come mezzo intende facilitare in diversi luoghi di transito gli incontri tra giovani immigrati e svizzeri.Si tratta di un bus a due piani messo a disposizione dal Centro per il tempo libero della città di Martigny (Vallese),che si sposta periodicamente vicino alle scuole,discoteche,supermercati ,centri sociali e musei ed intende facilitare iniziative culturali per l 'integrazione degli immigrati nel territorio.
Questa stessa finalità emerge anche nel recente progetto ,finanziato sempre dall' E.K.A.," Sprache zwischen Elternhaus und Schule" ed organizzato dall' Ufficio scuola della città di Biel.Si promuove l' uso della lingua locale che tra i giovani diviene unmezzo diretto per collegare i componenti della famiglia emigrata e la scuola e per chiarire le difficoltà che si incontrano quotidianamente nei rapporti tra scuola,genitori e figli.
Il coinvolgimento delle famiglie emigrate compare anche nei programmi d' integrazione del Cantone Ticino con il progetto "Genitori,figli e operatori in una nuova realtà", sostenuto dal DFP-Dipartimento della formazione professionale e della cultura del Cantone.L' iniziativa si rivolge ai genitori dei giovani stranieri iscritti nelle classi dei pre-tirocinio d' integrazione ed ai responsabili dei Centri di accoglienza e delle associazioni umanitarie.Il pre-tirocinio di integrazione,ponendosi tra la scuola dell'obbligo e la formazione professionale,comprende un corso annuale di formazione (a tempo pieno) destinato ai ragazzi stranieri in età tra i 15 ed i 21 anni,residenti nel Cantone e giunti da poco in Svizzera
A l c u n e conclusioni
I progetti di integrazione del Ticino ,come quelli presentati nella precedente nota per la Svizzera tedesca,presentano alcuni tratti comuni con altri progetti sostenuti dall' E.K.A. di Berna. Dalle esperienze che abbiamo potuto seguire, in diversi progetti emergono chiaramente comuni condizioni nell' area adolescenti e nell' area stranieri.Tutti i giovani immigrati dei diversi gruppi etnici,dagli italiani agli slavi,dagli spagnoli agli albanesi, ai turchi ,presentano nel loro rapporto con la società locale situazioni di incertezza rispetto al sè,all' identità maschile e femminile ed alle conseguenti relazioni ed inadeguatezze dei valori di cui sono portatori i genitori che da diversdi decenni vivono in Svizzera.
Ne deriva una prima riflessione che riguarda le problematiche conflittuali tra genitori immigrati e figli di seconda e terza generazione inserite in situazioni cariche di tensioni difficli da gestire ed affrontabili solo se c' è nel progetto la presenza di un'associazione sociale o culturale ( scuole, uffici scolastici ,sindacati,enti di formazione) che possono con la loro presenza istituzionale orientare le problematiche e far fronte alle diverse esigenze e impostazioni.
Una seconda riflessione si rivolge al processo di apprendimento della nuova lingua da parte dei giovani immigrati (tedesco,francese,italiano): con la lingua i giovani apprendono contemporaneamente tratti culturali del vivere sociale e locale che sono in contrasto con quelli del loro Paese d' origine e con quelli veicolati dai loro genitori .Si tratta di una situazione molto importante per la formazione dell' identità del giovane immigrato e per il suo processo d' integrazione.
Da non trascurare per le future iniziative in favore dell' integrazione è la terza riflessione che riguarda un altro fattore emergente : la decisione di conservare da parte dei giovani immigrati la cultura del Paese di provenienza,decisione che si rifà al diritto, più o meno riconoscito dalle istituzioni locali, all'apprendimento della propria lingua materna durante la frequenza della scuola dell' obbligo.
Dall' insieme dei progetti d' integrazione sostenuti dall' EKA emerge sempre più forte il ruolo che lingua e cultura d' origine svolgono nel processo d'integrazione del giovane d'orgine straniera, ruolo molto sentito all' interno della faamiglia,da parte dei genitori e dei parenti.Di questo aspetto l' EKA ha compreso il rilevante significato,rivolgendo una particolare attenzione alla partecipazione delle donne e delle madri immigrate alle iniziative d' integrazione, attenzione che finora non c'era stata e che era stata più volte solleciatat dai recenti documenti dell' E.D.K.- Conferenza svizzera dei direttori dell'istruzione - in relazione al ruolo fondamentale della famiglia per l' integrazione e per il successo scolastico dei giovani d'origine straniera.viga

domenica 19 agosto 2007

Progetti d'integrazione nella Svizzera tedesca

In relazione a quanto emerso nel convegno di Lugano sul tema dell 'integrazione e tenendo presente le valutazioni espresse dasl Consiglkio federale, dall' E.K.A. e dall' Istituto di Studi mediterranei di Lugano, il modello svizzero di integrazione è l' esempio più riuscito di società democratica multinazionale. Essa è riuscita nelle varie attività integrative espletate a comporre,su inziativa dei singoli Cantoni, conflittualità e contrasti ,dando evidenza e valore alle diversità dei gruppi etnici presenti in Svizzera.
Nell'attuazione dei diversi progetti multietnici è sortito un modello unico di integrazione ,non esportabile,ma che deve essere conosciuto dagli altri Paesi europei .Teniamo presente che attualmente Paesi come gli Stati Uniti, la Francia e la Germania,coinvolti nei noti e recenti episodi di razzismo ed intolleranza verso la seconda e/ o terza generazione di emigrati stranieri, hanno dovuto constatare lo scarso successo delle loro iniziative per l' integrazione e la loro incapacità,secondo alcuni esperti, a saper distinguere tra etnicità e nazionalità.
Certamente la Confederazion può contare, in rapporto agli altri Stati citati, su due vantaggi istituzionali : da una parte la solida struttura federalista della Svizzera, dall' altra la radicata natura multiculturale della Confederazione ( il cosiddetto quadrilinguismo elvetico).
Tutto ciò ha permesso la realizzazione di molti progetti d' integrazione ,tutti programmati ed adeguati al contesto locale ed alle esigenze espresse dai gruppi etnici interessati.
Il maggior numero di iniziative si sono realizzate nei Cantoni di lingua tedesca dove maggiore è la presenza di lavoratori stranieri. Ad essi facciamo riferimento in questa breve sintesi che va dai progetti di Zurigo a quelli di Aarau,da Coira a Lucerna, da Basilea a Winterthur.
Con il motto " Da und dort Leben in zwei Welten " nel Cantone Aarau gli immigrati provenienti dall' Italia,Germania,Ungheria,Turchia e paesi dell' ex-Jugoslavia hanno potuto presentare in diverse nostre itineranti la storia della loro vita,con foto,oggetti vari e testimonianze,da quando sono partiti dal loro paese all' arrivo in Svizzera,all' impiego nel settore lavorativo. Ed è proprio a questa realtà, " der Betrieb " che nel Cantone di Zurigo il G.B.I.(Gewerkschaft Bau und Industrie)-Sindacato dell'industria e delle costruzioni-realizza alcune iniziative culturali in favore dei lavoratori immigrati (incontri di informazione e formazine, corsi di tedesco di vario livello,corsi di settore),al fine di approfondire il contesto socio-industtriale svizzero ,utilizzando le sei lingue dei gruppi etnici più numerosi (italiano,spagnolo,portoghese,serbo-croato,albanese,turco).
Nel contesto migratorio un ruolo fondamentale è svolto dalla lingua locale e dalla sua padronanza, tema sostenuto nel Cantone Coira col progetto " Das Tor òffnen" ed in quello di Zurigo col progetto denomiato " Deutsche Konversation" rivolto alle donne immigrate
Le iniziative del Cantone Lucerna sono rivolte da una parte a sostenere il progetto "Integration dank Partezipation "il coinvolgimento degli immigrati albanesi alla vita sociale e culturale del territorio, dall'altra con il progetto " Fort und Weiterbildung" si interviene del settore degli immigrati di prima generazione , in maggioranza spagnoli,che,anche dopo il pensionamento,intendono rimanere in Svizzera.
A Basilea , con l'associazione " Johanna " si organizzano corsi di lingua tedesca per donne di 41 Paesi attraverso il progetto "Lernen im Park " finanziato sempre dall' E.K.A .Sempre a Basilea le donne immigrate trovano occasione di informazione e formazione con il progetto " Deutsch und Integration im Quartier " proprio perchè la donna una importante mediatrice culturale tra la famiglia e l' ambiente di vita e di lavoro.viga

Integrazione con il modello elvetico

Il recente congresso di Lugano ,organizzato dall' Associazione Amici di mons.Corecco e dall' Unione giuridica cattolici italiani ha sviluppato il tema " Migrazioni e pluralismo religioso "con la partecipazione di insigni relatori svizzeri ed italiani.Sono stati affrontati problemi molto importanti riguardanti la politica degli stranieri in Europa,dagli interrogativi di natura filosofica e teologica ai problemi della povertà e della disuguaglianza, dalla tolleranza alla globalizzazione , alle diverse esperienze di integrazione attuate in quest' ultimo decennio nei Paesi europei.
Attualmente in Svizzera la popolazione straniera raggiunge un milione e 500mila di persone,pari a circa il 22% ; nel 2000 gli stranieri erano un milione e419mila,pari al 19,7o%.
Il modello elvetico
Tra tutti gli interventi e le successive discussioni tra gli esperti del settore,a Lugano si è avuto conferma del fatto che le migrazioni ,in Svizzera e in tutta Europa, non sono da considerarsi un fenomenlo transitorio ,ma costituiscono ormai un dato di fatto con cui le società occidentali ,industralizzate e ricche,dovranno continuare a tener conto e su cui confrontarsi,nella ricedrca di soluzioni integratrive efficaci e possibilmente concertate tra i Paesi interessati ai fenomeni migratori. In questo ambito ,nonostante alcune lievi modifiche da apportare,la politica svizzera di intehrazione è stata indicata a modello ,considerato che la Confederazione ha saputo garantire la convivenza pacifica della popolazione con le varie componenti straniere,anche nel settore religioso.(grande è il numero delle religioni presenti in tutti i Cantoni).Così,grazie alla struttura federalista che lascia ai Cantoni la gestione delle iniziative e dei progetti,l' integrazione ha potuto svilupparsi nel territorio della Confederazione,evitando episodi e conflittualità spesso emerse in altri Paesi vicini,come per esempio, la Germania,la Francia e l'Inghilterra.
Alla popolazione straniera i poteri amministrativi locali hanno dedicato una serie di interventi che,superando l'ottica degli enti assistenziali privati,sono stati assunti con carattere di priorità in modo istituzionale dalla Commissione federale per gli stranieri ( E.K.A. - Eidgenòssische Konsulative Auslànderkommission ) di Berna.
Così dall' inizio del 2000 la Confederazione ha stanziato fondi specifici ( a partire da 10 milioni di franchi all' anno- e in progressione ogni anno ) per favorire in diversi settori l 'integrazione degli stranieri in Svizzera,affidando ai singoli Cantoni l'attuazione diretta delle iniziative scelte. I Cantoni si sono dimostrati molto responsabili e sensibili verso le diverse situazioni locali ed hanno saputo programmare e realizzare gli interventi .
Naturalmente è chiaro che il Consiglio federale non può attuare una politica dell 'integrazione senza considerare le opinioni popolari provenienti o prevalenti nei Cantoni e le conseguenti situazioni ed atteggiamenti nei confronti dell' integrazione. In relazione a ciò nei prossimi mesi verranno presentate in Svizzera, ad opera degli organismi federali competenti, importanti iniziative politiche ed in particolare: nuova legge sugli stranieri, legge sulle naturalizzazioni, nuovo dispositivo sul diritto d' asilo. Si tratta di scadenze importanti ed improrogabili per la società svizzera che, di fronte all' arrivo di nuovi gruppi etnici, intende operare in .linea di continuità sul tema dell'integrazione degli stranieri per mantenere anche nel futuro la convivenza pacifica finora raggiunta. viga